mercoledì 3 marzo 2010



Le opere di Giulia Tamanini sono caratterizzate da grande eterogeneità, che coinvolge sia i soggetti, sia i materiali che l'artista unisce nei diversi riquadri che compongono (anche in senso genuinamente etimologico: cum ponere) le sue opere. Tale eterogenità si combina però in un intero e diviene un racconto surreale, all'interno del quale raffigurazioni apparentemente distanti dialogano: il sottile filo che unisce i riquadri trasforma le rappresentazioni solitarie in un tutto significativo. Le opere fanno pensare al circolo ermeneutico, perché nascono e si possono comprendere a partire dal rapporto tra il tutto e le parti che lo compongono, rapporto di equilibrio in cui ogni frammento occupa la giusta porzione rispetto al tutto, dove ogni frammento sostiene l'altro. Il risultato complessivo è una narrazione unica, ma dalle forme innumerevoli.

Aldo Torrebruno, Anna Epis